Comment da MARIA - 05 05UTC novembro 05UTC 2016 alle 13:44 01Sat, 05 Nov 2016 13:44:32 +000032.
Da Docente di filosofia aggiungerei il richiamo a Kant oltre che a Palomar, in particolare nella Critica della Ragion pura e più precisamente nella distinzione che fa tra fenomeno (ovvero la cosa così come ci appare) e noumeno (ovvero la cosa in sè, solo pensabile ma mai conoscibile). Fino a che punto però l’uomo si accontenta della già citata “superfice delle cose”? E soprattutto fino a che punto fenomeno e noumeno,superficie e profondità, sono separate?
A questo proposito Kant parla della “leggera colomba che mentre nel suo libero volo fende l’aria, di cui incontra la resistenza, potrebbe immaginare di poter più agevolmente volare in uno spazio privo d’aria” , eppure noi sappiamo che senza quella resistenza essa non si potrebbe sollevare in volo di un solo centimetro.
Come a dire che la profondità delle cose non avrebbe senso senza la superficie.
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Da Docente di filosofia aggiungerei il richiamo a Kant oltre che a Palomar, in particolare nella Critica della Ragion pura e più precisamente nella distinzione che fa tra fenomeno (ovvero la cosa così come ci appare) e noumeno (ovvero la cosa in sè, solo pensabile ma mai conoscibile). Fino a che punto però l’uomo si accontenta della già citata “superfice delle cose”? E soprattutto fino a che punto fenomeno e noumeno,superficie e profondità, sono separate?
A questo proposito Kant parla della “leggera colomba che mentre nel suo libero volo fende l’aria, di cui incontra la resistenza, potrebbe immaginare di poter più agevolmente volare in uno spazio privo d’aria” , eppure noi sappiamo che senza quella resistenza essa non si potrebbe sollevare in volo di un solo centimetro.
Come a dire che la profondità delle cose non avrebbe senso senza la superficie.